I solfiti nel vino, perchè bere vini sani

Immagine i solfiti

I solfiti sono sostanze chimiche impiegate come conservanti nei processi industriali del settore agroalimentare e, a differenza di quello che si può pensare, molto più limitatamente in campo enologico. Sono funzionali ad inibire l’azione dei batteri che in modo veloce deteriorano gli alimenti, ma talvolta non sono graditi dal corpo umano. Sul nostro organismo, infatti, queste sostanze possono essere anche dannosi. Tra i sintomi degli intolleranti ci sono, nei casi più comuni, mal di testa o mal di stomaco (neanche del tutto accertati). Nei soggetti affetti da asma, invece, va tenuta in considerazione l’eventualità di qualche respiro affannoso e tosse.

L’utilizzo dei solfiti nei nostri prodotti è estremamente ridotto, sono queste le premesse che ci spingono a lavorare con un bassissimo uso si questa sostanza di cui molti purtroppo abusano. Noi della Senatore Vini, grazie ad un management di derivazione medica, siamo cresciuti con una ferrea filosofia aziendale e con l’impegno e di dover sì produrre ottimi vini, ma necessariamente sani. Per questo nelle nostre bottiglie il contenuto di solfiti è molto basso. Si pensi che, ad esempio, da disciplinare IGP, nei vini rossi per legge è possibile averne 160 parti/su milione. Nel biologico è tutto molto più restrittivo: il limite massimo è 100 parti su milione. Nei nostri rossi, invece, si arriva fino a 60 parti su milione: quasi la metà prevista dal biologico.

Molti amanti del vino e tanti esperti sommelier sostengono che l’assenza di solfiti può compromettere il vino dal punto di vista organolettico. L’anidride solforosa, infatti, è in grado di preservare profumi, sapori e gusti originali e, quindi, non va affatto demonizzata ai fini della degustazione. L’importante è non esagerare e rispettare il consumatore. D’altro canto, un eccesso di solfiti altera le caratteristiche del vino con profumi di zolfo, aromi che sanno di uova marce o aglio! Le molecole di idrogeno solforato possono portare l’odore di chiuso, tipico nell’apertura di un vino, a diventare persistente. Un sapore inficiato dalla riduzione del solforato che nei nostri vini non troverete mai.

Noi siamo ciò che mangiamo (e beviamo)… tuteliamoci.